Genio vs azzardo

Pensa un po’… e se ti dicessi che dietro al luccichio delle fiches si nasconde un mondo di formule e algoritmi? Eh sì, perché mentre tu e io ci affidiamo alla dea bendata, c’è chi ha deciso di darle una bella spintarella! 

Ma chi sono questi cervelloni che hanno osato sfidare il caso? Beh, preparati a restare a bocca aperta, perché la storia che sto per raccontarti è più avvincente di qualsiasi film di rapine a Las Vegas!

Ehi, aspetta un attimo… prima di tuffarci in questo viaggio, sapevi che oggi puoi scommettere comodamente dal divano di casa? Sì, sì, hai capito bene! Con piattaforme come 22Bet per scommettere online, il brivido del gioco è a portata di click. Ma non divaghiamo, torniamo ai nostri geni in erba!

Edward Thorp: il mago che fece tremare i casinò

Genio vs azzardo

Immagina la scena: Las Vegas, anni ’60. Un giovane professore dalla faccia pulita si aggira per i casinò. Sembra un pesce fuor d’acqua, vero? Errore! Quel “pesce” era in realtà uno squalo pronto ad azzannare!
Edward Thorp, questo il nome del nostro eroe, non era lì per caso. Oh no! Aveva un asso nella manica: un metodo per contare le carte al blackjack che avrebbe fatto impallidire persino i più scaltri croupier.
Ma aspetta, c’è di più! Thorp non si accontentava di usare solo il cervello. Nossignore! In combutta con Claude Shannon (sì, proprio quel Shannon della teoria dell’informazione), si era inventato un computer da indossare. Nel 1961! Capito? Mentre i suoi coetanei ascoltavano i Beatles, lui girava con un aggeggio nelle scarpe che gli diceva quando puntare!

Il MIT Blackjack Team: quando i secchioni si danno alla pazza gioia

E ora, reggiti forte! Hai presente quei film dove un gruppo di studenti sgobbone decide di fare il colpo grosso? Ecco, non è solo roba da cinema!
Nel 1979, un branco di cervelloni del MIT decide di mettere in pratica le teorie di Thorp. Ma mica in piccolo, eh! Questi ragazzi fanno le cose in grande. Guidati da Bill Kaplan (un tipo che aveva già fatto tremare i casinò di Las Vegas), mettono su un’operazione degna di Ocean’s Eleven.

Per quasi vent’anni, dal ’79 al ’93, questi genietti in erba hanno fatto man bassa nei casinò. Come? Con un sistema che avrebbe fatto girare la testa a chiunque. C’era chi contava le carte, chi piazzava le puntate grosse… un’organizzazione che neanche la CIA!

Alan Woods: dalle corse dei cavalli a Wall Street

Genio vs azzardo

Ora, preparati a questa: non pensare che i nostri geni si siano limitati ai casinò. Macché! C’è chi ha deciso di puntare sui cavalli. E mica con l’intuito, eh!
Alan Woods, un australiano con un cervello grande come il suo continente, negli anni ’80 si è inventato un sistema computerizzato per prevedere l’esito delle corse. Roba da far sembrare i pronostici della domenica roba da principianti!
Questo Woods non scherzava mica: ha messo su un team di esperti, si è trasferito a Hong Kong (dove le scommesse sui cavalli vanno più forte del dim sum) e ha iniziato a fare soldi a palate. Stiamo parlando di oltre 600 milioni di dollari! Mica bruscolini!

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